Uno dei luoghi più particolari d’Italia – e forse del mondo – si trova a soli 40 minuti di strada dalla città di Mantova.
L’Ossario di Solferino è uno dei luoghi-simbolo del Risorgimento italiano e, insieme, un posto che non si dimentica facilmente per il suo lato cupo e un po’ macabro.
Il memoriale, ospitato all’interno della chiesa di San Pietro in Vincoli, la più antica di Solferino, ospita infatti la bellezza di 1.413 teschi e le ossa degli scheletri di 7.000 soldati caduti durante la battaglia di San Martino e Solferino del 24 giugno 1859.
Uno scontro tra i più sanguinosi della storia, quello che vide confrontarsi l’esercito austriaco, da una parte, e quello francese e piemontese, dall’altra, nel contesto della Seconda Guerra d’Indipendenza.
Tanti furono i morti e i feriti sul campo, tra indicibili sofferenze, da destare un’enorme impressione. In particolare, uno svizzero presente durante la battaglia, Henri Dunant, raccontò il dramma di Solferino e San Martino nel suo libro Un souvenir de Solferino, dando così vita al primissimo germe di quella che sarebbe diventata la Croce Rossa Internazionale.
Visitare l’Ossario di Solferino è, quindi, un’esperienza del tutto particolare, non solo per l’impatto, senza dubbio forte, di tanti resti umani esposti insieme, ma soprattutto per il messaggio che evoca questo monumento. Un invito a ricordare la brutalità di cui può essere capace l’essere umano e la necessità di un sentimento di pietà e generosità.
Scopri con noi questo luogo unico con il tour Arte Borghi e Degustazioni
Comments